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Concordato preventivo biennale Agenzia Entrate

  • Immagine del redattore: Studio Brandi
    Studio Brandi
  • 20 set 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto di compliance volto a favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi (Dlgs n. 13 del 12 febbraio 2024). Possono accedere tutti i contribuenti con ricavi annui inferiori a 5 milioni e 165 mila euro, soggetti agli ISA oppure in regime forfettario. Per questi ultimi, il concordato vale provvisoriamente solo per l'anno 2024, mentre, per la generalità dei contribuenti, si tratta di una norma permanente. Anche il prossimo anno, coloro che non accettano la proposta di quest'anno che vale per i redditi 2024 e 2025, potranno accettarla a valere per gli anni 2025 e 2026 e così via.


La accettazione della proposta è vincolante, ossia, non è possibile "tornare indietro" (salve rare eccezioni) o ravvedersi. La accettazione per il biennio 2024 e 2025 deve essere perfezionata entro il 31 ottobre 2024. in caso di mancato pagamento su quanto concordato, la Agenzia delle Entrate, invierà le cartelle per il recupero delle somme. L'IVA è esclusa della proposta di concordato. Il concordato non riguarda le imposte non pagate, ma solo il reddito che ci si impegna a dichiarare per il biennio 2024-2025, ricevendo in cambio la protezione da accertamenti e verifiche fiscali. Infatti, per espressa previsione normativa, i soggetti che, avendo i requisiti, non aderiscono al concordato, finiscono nelle liste selettive della Guardia di Finanza. Sono esclusi dalla proposta, coloro che hanno o avevano lo scorso anno multiattività, coloro che hanno effettuato , nel corso dell'anno 2024 operazioni straordinarie ( fusioni, scissioni, ecc) o il cambio della compagine sociale per le società di persona. La variazione delle quote di partecipazione agli utili delle società di persona e studi associati non costituisce cambio della compagine sociale. Sono altresì esclusi coloro che hanno subito condanne penali per reati tributari e coloro che hanno debiti fiscali non regolarizzati (rateazione, rottamazione ecc) per importi complessivi superiori a 5.000 euro. Rispetto alla prima formulazione, il Dl.Lgs. 108 del 5 agosto 2024, reso la proposta molto allettante per chi vuole assicurarsi un biennio al riparo da verifiche fiscali. Difatti, il maggior reddito derivante dalla accettazione della proposta, è soggetto ad una "falt tax" compresa fra il 10% ed il 15% in funzione del voto ISA 2023, dal modello Unico 2024. Inoltre, qualora, nel biennio, emergesse un reddito superiore a quanto concordato tale differenza, è esente da tassazione ( non sono dovute IRES o IRPEF o IRAP o contr. INPS). Questo implica un innegabile vantaggio per i soggetti che prevedono un incremento dei redditi nel biennio 2024-2025. Di notevole importanza è il recente emendamento c.d. "Scudo Fiscale" proposto in sede di conversione del decreto omnibus contente le modifiche alla prima versione del CPB: la possibilità di sanare le annualità non prescritte dal 2018 al 2023 con una tassazione dei redditi non dichiarati che va dal 5% al 10%.

Esempio di come funziona il CPB:

Reddito dichiarato nell'anno d'imposta 2023 25.000,00 Euro

Reddito proposto 2024 Euro 32.000,00 differenza 7.000,00 Euro

Reddito proposto 2025 Euro 38.000,00 differenza 13.000,00 Euro

Maggiore imposta dovuta su anno 2024 Euro 700 min./1.050,00 Euro max

Maggiore imposta dovuta su anno 2025 Euro 1.300 min/1.950 Euro max

Se, nell'anno d'imposta 2024, il contribuente realizza un reddito di 37.000,00 Euro la parte eccedente rispetto a quanto proposto (32.000,00 Euro) ossia, 5.000,00 Euro è esente da imposte. Stesso discorso vale per il successivo anno 2025.



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